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Il Volto del Tempo ad Esanatoglia

 Il Volto del Tempo è un progetto che intende costruire, attraverso la fotografia, un ponte intergenerazionale tra ragazzi ed a...

venerdì 20 giugno 2014

Mostra fotografica, tavola rotonda e reading



Una mostra fotografica e una tavola rotonda per raccontare “Il Volto del Tempo”
Lunedì 23 giugno al Teatro Comunale di Esanatoglia, si conclude il progetto finanziato dal CSV Marche

Si conclude con una mostra fotografica e una tavola rotonda  “Il volto del tempo”, progetto ideato da Ayres Marques Pinto, già direttore artistico del Festival del Saper Vivere, realizzato con il supporto dell’associazione Ponte Blu e della BibliHospice Gianni Papetta, e finanziato dal CSV, il Centro Servizi per il Volontariato delle Marche.
Lunedì 23 alle ore 17 presso il Teatro Comunale di Esanatoglia, si tirano le file di un percorso nato con l’obiettivo di creare un canale di dialogo tra i ragazzi delle Scuole Medie e gli anziani della casa di riposo di Esanatoglia. Attraverso il ritratto fotografico di alcuni degli ospiti della casa di riposo, i bambini hanno dato spazio alla propria fantasia, raccontando per iscritto, la vita immaginaria dell’anziano scelto in foto. L’incontro che ne è scaturito ha dato vita ad un dialogo tra anziani e ragazzi con l’obiettivo di confrontare il processo creativo della scrittura e la vita vera.
Tutto il progetto è stato raccontato attraverso un servizio fotografico dello stesso Marques Pinto, ora in mostra al Teatro Comunale di Esanatoglia.
A discutere delle tematiche inerenti il progetto, Daniele Antonozzi responsabile del CSV Macerata, la psicoterapeuta Elena Sagliocco dell’Istitute of Constructivist Psychology, Maurizio Bonsignori fondatore dell’Istituto Oncologico Marchigiano, Giovanni Bonelli psichiatra e docente all’Università degli Studi di Siena, Massimo Mari del Dipartimento di Salute Mentale ZT5 di Jesi, Valerio Valeriani coordinatore dell’Ambito Teritoriale XVI - XVII – XVIII e lo stesso Ayres Marques Pinto direttore artistico del Festival del Saper Vivere del Castello della Rancia di Tolentino.  
Momento sospeso tra teatro e riflessione attorno agli elaborati prodotti dal progetto sarà invece quello affidato alla Scuola di recitazione e dizione del Minimo Teatro di Maurizio Boldrini che, in un reading, interpreterà i testi dei ragazzi collegandoli a passi noti della letteratura.
Il libro che raccoglierà i risultati de “Il volto del tempo” verrà presentato al Castello della Rancia di Tolentino durante la seconda edizione del Festival del Saper Vivere (10-13 ottobre 2014).
Al termine della conferenza verrà offerto a tutti gli intervenuti un aperitivo con degustazione.
Ufficio Stampa: Emanuela Sabbatini

lunedì 9 giugno 2014

Invito Tavola Rotonda

 
 





Stiamo concludendo il progetto Il Volto del Tempo - un ponte tra generazioni, Esanatoglia 2014. Vogliamo organizzare, al Teatro Comunale di Esanatoglia, lunedì 23 giugno, alle ore 17:00, una tavola rotonda con mostra fotografica per presentare i risultati di questa esperienza. Vi invitiamo a visitare il blog dell'iniziativa dove si trovano gli elaborati dei ragazzi e la pagina web del progetto.
Stiamo lavorando per pubblicare una piccola raccolta con le biografie immaginarie e racconti degli incontri, insieme alla documentazione fotografica. Sarà una prova per la presentazione del progetto durante il Festival del Saper Vivere... FINO alla FINE.
Abbiamo l'intenzione di preparare una seconda edizione corretta ed ampliata del volumetto Il Volto e la Voce del Tempo pubblicato nel 2005.
Siete invitati di partecipare a questa impresa! Ci farebbe molto piacere se voi veniste ad Esanatoglia per questo evento e se voi ci inviaste le vostre riflessioni sul progetto, sulla Grande Età o sull'incontro tra generazioni. Sarebbe anche una buona occasione per incontrarci e per parlare dei preparativi del Festival.
Vi ringraziamo e vi salutiamo con un forte abbraccio

sabato 7 giugno 2014

Sofia ed Iolanda

BIOGRAFIA IMMAGINARIA
Questa signora si chiama Angela ed ha settantanove anni. La sua vita è stata difficile e soprattutto triste. Ha partecipato, sfortunatamente, alla Seconda Guerra Mondiale e i suoi parenti e il padre furono uccisi. La nonna, salva grazie ad una persona che non conosceva, andò ad abitare con Angela e con la madre Maria. Dopo un po’ di anni morì Maria. Così partirono per l’Olanda. Ci rimasero per quindici anni e Angela dopo aver trovato un militare ferito, che curò, si fidanzò con lui. Passati due anni, le morì la nonna, si sposò e fece due figli. Si dedicò alla famiglia cercando di non farle mancare niente. Lei cuciva e faceva vestiti per loro e per venderli. La sua passione era ballare, infatti quando tornò in Italia, frequentò una scuola di ballo, così divenne ballerina e fece questo di mestiere. Ritornò nella sua città e si accorse che molte case, compresa la sua, erano state distrutte. Angela, la famiglia e un gruppo di militari cercarono di ricostruirle. Nel frattempo furono ospitati dai vicini. Dopo circa tre anni finirono le case. Un giorno, mentre si esibiva, è caduta e si è rotta un piede. Allora decise di smettere di ballare. Trascorso qualche mese per curarsi, i figli, sapendo che era rimasta senza lavoro, la prendono come commessa nel loro negozio. Dopo qualche anno il marito morì di una grave malattia e Angela, rimasta sola, decise di andare in una Casa di Riposo per non dare peso ai figli e fare nuove amicizie. I figli e i nipoti, ogni domenica, si riuniscono e vanno a trovare Angela. Finalmente trova quella serenità che le è mancata.
Sofia

L’INCONTRO
Una mattina, Ayres Marques è venuto nella nostra classe e ci ha spiegato il suo progetto “Il Volto del Tempo”. All’inizio mi sono un po’ preoccupata perché ho subito pensato se avevo il tempo necessario per scrivere la biografia, ma comunque sapevo che se non avessi scelto una foto, uno di loro sarebbe rimasto infelice. Io sono molto contenta di aver conosciuto Iolanda. Credo di aver scelto la persona giusta, che mi assomiglia: come me è chiacchierona, urla e le piace stare con le amiche. Quando siamo arrivati alla casa di riposo, non pensavo di riconoscerla subito, però mi sbagliavo. Credo che sia stata contenta di conoscermi, emozionata soprattutto quando raccontava la sua vera vita. Grazie ad Ayres, alcuni anziani possono incontrare dei ragazzi che gli fanno ricordare la propria vita. Penso che questo progetto serva anche per mettere a confronto le vite di allora con quelle di oggi.
Sofia

Sharon ed Ida

BIOGRAFIA IMMAGINARIA
Jone è una signora nata a Salon de Provence nel sud della Francia nel 1930; quindi oggi ha 84 anni. È vissuta a Salon svariati anni. Aveva molti amici sinceri e leali. A sette anni e mezzo si trasferì a Parigi con la sua famiglia. Lì conobbe nuovi amici. Era abbastanza fortunata perchè andava a scuola e quando tornava a casa aiutava volentieri la madre a cucinare, lavare, stirare... Poteva uscire con la sua migliore amica una volta alla settimana cioè il venerdì per non più di un’ora, perchè dopo doveva ritornare a casa per imparare a ricamare. In famiglia erano in sette: la madre, il padre, la sorella e il fratello maggiore, la sorella minore, il fratellino e lei; la più piccola. Successivamente la famiglia di Jone decise di trasferirsi in Italia, in un paesino di collina: Esanatoglia. Inizialmente non si trovò bene perchè amava il mare ma con il passare del tempo iniziò ad amarlo. Si fece molti amici che le volevano molto bene. Scriveva un diario da quando le era stato regalato a sette anni. Jone amava il suo diario come se fosse il suo migliore amico perchè scriveva tutto quello che le succedeva giornalmente, le sue sensazioni e i suoi pensieri. Ad esempio un giorno prese la sua brillante bicicletta rossa e cadde a faccia avanti: ecco la causa del naso allungato. Nel 1939 iniziò la Seconda Guerra Mondiale e Jone aveva appena compiuto nove anni. Lei non sapeva che cosa succedesse e chiese in giro alla gente ma nessuno sapeva spiegare il perchè dato che lei era piccolina. Solo alcuni anni dopo seppe (quando era più grande) che la Germania di Hitler e la Russia avevano invaso la Polonia. Hitler, tedesco nazista, capo delle SS, voleva sterminare le razze impure considerate da lui non ariane ma Jone non riusciva a capire il perchè di tutto quell’orrore e di tutti quei morti. Jone, fortunatamente, non è stata mai internata in un campo di concentramento ma due sue amiche ci sono state; fortunatamente si sono salvate. Nel 1945 la guerra finì e lei ne era molto felice. Ritornò a scuola e finì in secondo superiore la scuola di ricamo e cucito per poi farne i corredi e venderli. Pochi anni dopo incontrò un ragazzo molto bravo e molto affascinante. Così incominciarono a conoscersi meglio dandosi appuntamenti e uscendo qualche volta a cena fuori. Il 22 marzo 1949 si fidanzarono e circa dopo un anno si sposarono. Si comprarono una piccola villetta ad Esanatoglia crescendo con amore i due figli: un maschio e una femmina. Hanno studiato uno medicina e l’altra giurisprudenza. Ora hanno un ottimo lavoro. In questi anni Jone risiede nella casa di riposo di Esanatoglia ed è felice di avere vissuto una vita così anche se ripensa alcune volte ai brutti anni della Seconda Guerra Mondiale, ma racconta la sua storia ai nipoti quando vanno a trovarla.
Sharon

L’INCONTRO
Il 16 aprile 2014, noi alunni della seconda media di Esanatoglia “C.A.Dalla Chiesa”, siamo partiti dalla scuola accompagnati dalla professoressa Lucia Ticà per andare alla Casa di Riposo di Esanatoglia. Appena arrivati abbiamo salutato gli anziani partecipanti del progetto “IL VOLTO DEL TEMPO”. Hanno ricambiato i nostri saluti chi con un sorriso, chi con un saluto dicendo: “Ciao munelli”, chi con un bacio e noi ridevamo timidamente. Ad un certo punto il signor Marques ci ha detto di sederci vicino alla persona su cui avevamo scritto la biografia e leggergliela. Mentre io la leggevo, la signora guardava altrove così un’assistente di nome Norma mi aiutava facendole capire quello che io stessa leggevo. Ogni tanto le chiedeva se quello che avevo scritto era vero e lei alcune volte annuiva, altre volte scuoteva la testa. Perciò io alcune cose le avevo indovinate e alcune le avevo errate. Appena terminato di leggere, le dovevo porre alcune domande e lei mi doveva rispondere personalmente ma lei replicava in continuazione che doveva preparare il pranzo al marito Giulio, che è morto, e doveva guardare l’anziana madre che stava male, anch’essa morta. Così io sapevo poche cose su di lei. Mi faceva tanta tenerezza e non sapevo cosa domandarle perché ripeteva sempre le stesse cose. Ogni tanto ascoltavo le altre compagne che parlavano con altre persone. Appena finito il colloquio abbiamo fatto una foto tutti insieme. Sono stata felice di aver passato una giornata con queste persone e sono stata soddisfatta della biografia che ho scritto.
Sharon