BIOGRAFIA
IMMAGINARIA
Adalgisa è nata l’8 maggio 1928 a Matelica da
Angela Novi e Pasquale Donati. La sua famiglia era povera ma lei e i suoi due
fratelli, Aldo e Carmine, erano felici; vivevano in campagna. Anche se adesso
erano poveri suo nonno le aveva lasciato una grande fattoria. Lei non è andata
a scuola, ma dai racconti di sua madre, aveva capito che in città si poteva
trovare lavoro e mettere su una famiglia. Purtroppo quando lei aveva quindici
anni suo padre partì e in quei due anni sua madre si ammalò. Quando aveva venti
anni sua madre morì di tumore al pancreas; lei, addolorata, insieme alla sua
famiglia si trasferì in città. A venticinque anni si sposò con un bel giovane
di città, di nome Quinto; insieme cercarono di formare una famiglia ma lei non
ebbe figli. I suoi fratelli ebbero dei bellissimi bambini e lei diventò zia di
cinque stupendi nipoti; trovò lavoro insieme a suo marito in una lavanderia. A
sessanta anni le morì il marito, lei dalla disperazione si chiuse in casa, ma
uno sfortunato giorno cadde dalle scale e venne ricoverata. Così prese la decisione
di andare nella Casa di Riposo di Esanatoglia, perché lì vivevano i suoi
nipoti. Lei ora è molto felice e si è costruita, con il passare del tempo, una
nuova famiglia!!
Elena
L’INCONTRO
Mercoledì 16
aprile siamo andati alla Casa di Riposo di Esanatoglia per un progetto che si
chiama “Il Volto del tempo”. Appena siamo entrati ci siamo seduti vicino ad una
finestra e tutti gli anziani ci hanno squadrato da capo a piedi. Poi la nostra
professoressa ci ha fatto sedere vicino alla persona che avevamo descritto.
All’inizio è stato un po’ complicato cominciare a parlare, ma dopo qualche
domanda abbiamo iniziato a conversare normalmente. Nella descrizione che avevo
fatto su di lei avevo indovinato delle cose, per esempio che ha un figlio, dei
fratelli e sorelle, che viveva in campagna e che era povera. Quando le leggevo
delle cose che erano sbagliate io mi divertivo di più perché ascoltavo la sua
versione e lei si emozionava, vedevo dal suo viso che era felice. Mi ha
raccontato che quando era ragazza c’era la guerra e lei, insieme alla sua
famiglia, essendo povera, faceva molti sacrifici. Ascoltandola ho capito che
adesso si dà tutto per scontato e a volte anche le cose piccole devono essere
apprezzate. La cosa più bella è stata vedere come il viso degli anziani si
riempiva di gioia appena siamo entrati e ancor di più quando abbiamo cominciato
a parlare; è stata un’esperienza molto bella e mi ha resa molto felice.
Elena
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