BIOGRAFIA
IMMAGINARIA
La signora Laurina Gigetti è nata nel lontano 1921
precisamente a San Donato di Fabriano, il 27 Settembre. I suoi genitori di
origine contadina la fanno studiare presso un convento di suore dove, poco
prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, diventa una bravissima
maestra. Inizia ad insegnare in un piccolo paesino di campagna dove trasmette
ai suoi alunni onestà, coraggio e coerenza verso le proprie idee, che si
riveleranno molto utili durante gli anni della guerra. La sua storia è legata
alle tristi vicende della deportazione di alcuni suoi familiari (fratello e
zio) presso i campi di concentramento tedeschi. Inizia così a scrivere un
diario dove annota tutte le sue paure, emozioni anche molto tristi, ma che
ancora oggi rimangono una testimonianza viva e diretta ai giovani per
riscoprire il valore della libertà e della pace. Questo diario è stato
pubblicato nel 1959 dall’ANPI di Tolentino, è diventato un libro che ancora
oggi viene letto nelle scuole medie e superiori per raccontare pezzi di vita
vissuta dalla protagonista che aspetta i suoi cari che non ritorneranno più.
Chiara
L’INCONTRO
Mercoledì 16
aprile siamo andati con la professoressa Lucia Ticà alla Casa di Riposo del mio
paese, Esanatoglia. Abbiamo conosciuto dal vivo i protagonisti delle storie che
abbiamo elaborato a scuola a partire da una semplice foto. Appena siamo
arrivati, abbiamo trovato tutti gli anziani che vivono lì, seduti a semicerchio
ad aspettarci. Abbiamo incontrato anche Ayres che ci ha chiesto se avevamo già
riconosciuto la persona scelta. Tutti noi abbiamo risposto di sì. Allora siamo
andati a sederci e abbiamo iniziato a leggere la storia che ognuno di noi ha
inventato. La signora che ho scelto in foto si chiama Jolanda Sassi, nata a
Carpi (MO) il giorno 24 Aprile 1924. Dal racconto del suo passato mi sono
accorta, con tristezza, di quanto la sua mente fosse offuscata e confusa anche
nei ricordi più semplici e scontati. Infatti diceva di avere 9 fratelli, subito
dopo diceva di averne 5. Ma nonostante ciò, nei suoi occhi traspariva quasi un
velo di ingenua felicità. Sono stata molto contenta di aver vissuto questa
esperienza con la scuola, altrimenti non mi sarei potuta avvicinare alle storie
di queste vite vere ed autentiche. Mi sono ripromessa di continuare con lei un
piccolo rapporto di amicizia e di farle spesso visita per sentire i racconti
della sua gioventù molto diversa dalla nostra.
Chiara
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