BIOGRAFIA
IMMAGINARIA
Questa signora
si chiama Angela ed ha settantanove anni. La sua vita è stata difficile e
soprattutto triste. Ha partecipato, sfortunatamente, alla Seconda Guerra
Mondiale e i suoi parenti e il padre furono uccisi. La nonna, salva grazie ad
una persona che non conosceva, andò ad abitare con Angela e con la madre Maria.
Dopo un po’ di anni morì Maria. Così partirono per l’Olanda. Ci rimasero per
quindici anni e Angela dopo aver trovato un militare ferito, che curò, si
fidanzò con lui. Passati due anni, le morì la nonna, si sposò e fece due figli.
Si dedicò alla famiglia cercando di non farle mancare niente. Lei cuciva e
faceva vestiti per loro e per venderli. La sua passione era ballare, infatti
quando tornò in Italia, frequentò una scuola di ballo, così divenne ballerina e
fece questo di mestiere. Ritornò nella sua città e si accorse che molte case,
compresa la sua, erano state distrutte. Angela, la famiglia e un gruppo di
militari cercarono di ricostruirle. Nel frattempo furono ospitati dai vicini.
Dopo circa tre anni finirono le case. Un giorno, mentre si esibiva, è caduta e
si è rotta un piede. Allora decise di smettere di ballare. Trascorso qualche
mese per curarsi, i figli, sapendo che era rimasta senza lavoro, la prendono
come commessa nel loro negozio. Dopo qualche anno il marito morì di una grave
malattia e Angela, rimasta sola, decise di andare in una Casa di Riposo per non
dare peso ai figli e fare nuove amicizie. I figli e i nipoti, ogni domenica, si
riuniscono e vanno a trovare Angela. Finalmente trova quella serenità che le è
mancata.
Sofia
L’INCONTRO
Una mattina,
Ayres Marques è venuto nella nostra classe e ci ha spiegato il suo progetto “Il
Volto del Tempo”. All’inizio mi sono un po’ preoccupata perché ho subito
pensato se avevo il tempo necessario per scrivere la biografia, ma comunque
sapevo che se non avessi scelto una foto, uno di loro sarebbe rimasto infelice.
Io sono molto contenta di aver conosciuto Iolanda. Credo di aver scelto la
persona giusta, che mi assomiglia: come me è chiacchierona, urla e le piace
stare con le amiche. Quando siamo arrivati alla casa di riposo, non pensavo di
riconoscerla subito, però mi sbagliavo. Credo che sia stata contenta di
conoscermi, emozionata soprattutto quando raccontava la sua vera vita. Grazie
ad Ayres, alcuni anziani possono incontrare dei ragazzi che gli fanno ricordare
la propria vita. Penso che questo progetto serva anche per mettere a confronto
le vite di allora con quelle di oggi.
Sofia
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