BIOGRAFIA
IMMAGINARIA
Lina oggi è
una donna di circa 80 anni e la sua storia inizia ad Esanatoglia.
Lina è nata in
casa, perché a quel tempo i dottori passavano di casa in casa solo se venivano
chiamati. Lei è cresciuta durante la Seconda Guerra Mondiale, in una casa di
campagna con suo padre allevatore di capre e sua madre che si occupava della
casa e dell’orto. I carri armati tedeschi spesso sostavano nel suo cortile e
questo spaventava tutta la famiglia.
La sua
famiglia era povera e Lina per guadagnare qualche soldo andava in paese ad
aiutare lo zio a fare il pane. Questo avvenne fin quando Lina non compì 20 anni
e trovò lavoro nel forno al centro del paese.
All’età di 21
anni si fidanzò e poi all’età di 25 anni si sposò. Insieme al suo sposo si
trasferì nella città di Tolentino, dopo che i suoi genitori morirono di
vecchiaia.
Negli anni
successivi Lina ebbe due figli e riuscì a farli crescere senza tutte le
privazioni che lei aveva avuto nella sua infanzia.
Quando i suoi
figli si sposarono lei decise di andare nella Casa di Riposo di Esanatoglia con
suo marito dove ancora oggi vivono tranquilli in mezzo a molti amici e con
l’affetto dei loro figli.
Samuele
L’INCONTRO
Oggi con la
mia classe e con la prof di italiano, siamo partiti per andare alla casa di
riposo di Esanatoglia, per finire un progetto chiamato: “Il Volto del tempo”.
Quando siamo
arrivati si è subito notato che sia noi che loro, gli anziani, eravamo in
grande imbarazzo.
Ayres, colui
che ha organizzato il progetto, ci ha dato delle indicazioni: dovevamo andare
dalle persone e parlare con loro poi leggergli la storia che avevamo inventato.
Io sono
riuscito ad indovinare solo un evento della vita di Delia cioè che si era
sposata all’età di 25 anni. Dopo di chè abbiamo parlato di lei, soprattutto
della sua esperienza della guerra. Io penso che sia stata vittima di un fatto
che mi ha colpito: quando si è trasferita da Fiastra a Matelica, nel ‘70, ha
abitato a Matelica fino a tre anni fa, finchè non si è rotta una gamba.
Successivamente è andata all’ ospedale e poi direttamente alla casa di riposo,
ed ora, purtroppo, ha perso la sua casa.
Ma ora, penso che sia felice e io sono stato
fortunato ad aver scelto lei: spero di rivederla presto.
Samuele
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