BIOGRAFIA
IMMAGINARIA
Jone è una signora nata a Salon de Provence nel sud
della Francia nel 1930; quindi oggi ha 84 anni. È vissuta a Salon svariati
anni. Aveva molti amici sinceri e leali. A sette anni e mezzo si trasferì a
Parigi con la sua famiglia. Lì conobbe nuovi amici. Era abbastanza fortunata
perchè andava a scuola e quando tornava a casa aiutava volentieri la madre a
cucinare, lavare, stirare... Poteva uscire con la sua migliore amica una volta
alla settimana cioè il venerdì per non più di un’ora, perchè dopo doveva
ritornare a casa per imparare a ricamare. In famiglia erano in sette: la madre,
il padre, la sorella e il fratello maggiore, la sorella minore, il fratellino e
lei; la più piccola. Successivamente la famiglia di Jone decise di trasferirsi
in Italia, in un paesino di collina: Esanatoglia. Inizialmente non si trovò
bene perchè amava il mare ma con il passare del tempo iniziò ad amarlo. Si fece
molti amici che le volevano molto bene. Scriveva un diario da quando le era
stato regalato a sette anni. Jone amava il suo diario come se fosse il suo
migliore amico perchè scriveva tutto quello che le succedeva giornalmente, le
sue sensazioni e i suoi pensieri. Ad esempio un giorno prese la sua brillante
bicicletta rossa e cadde a faccia avanti: ecco la causa del naso allungato. Nel
1939 iniziò la Seconda Guerra Mondiale e Jone aveva appena compiuto nove anni.
Lei non sapeva che cosa succedesse e chiese in giro alla gente ma nessuno
sapeva spiegare il perchè dato che lei era piccolina. Solo alcuni anni dopo
seppe (quando era più grande) che la Germania di Hitler e la Russia avevano
invaso la Polonia. Hitler, tedesco nazista, capo delle SS, voleva sterminare le
razze impure considerate da lui non ariane ma Jone non riusciva a capire il
perchè di tutto quell’orrore e di tutti quei morti. Jone, fortunatamente, non è
stata mai internata in un campo di concentramento ma due sue amiche ci sono state;
fortunatamente si sono salvate. Nel 1945 la guerra finì e lei ne era molto
felice. Ritornò a scuola e finì in secondo superiore la scuola di ricamo e
cucito per poi farne i corredi e venderli. Pochi anni dopo incontrò un ragazzo
molto bravo e molto affascinante. Così incominciarono a conoscersi meglio
dandosi appuntamenti e uscendo qualche volta a cena fuori. Il 22 marzo 1949 si
fidanzarono e circa dopo un anno si sposarono. Si comprarono una piccola
villetta ad Esanatoglia crescendo con amore i due figli: un maschio e una
femmina. Hanno studiato uno medicina e l’altra giurisprudenza. Ora hanno un
ottimo lavoro. In questi anni Jone risiede nella casa di riposo di Esanatoglia
ed è felice di avere vissuto una vita così anche se ripensa alcune volte ai brutti
anni della Seconda Guerra Mondiale, ma racconta la sua storia ai nipoti quando
vanno a trovarla.
Sharon
L’INCONTRO
Il 16 aprile 2014, noi alunni della seconda media
di Esanatoglia “C.A.Dalla Chiesa”, siamo partiti dalla scuola accompagnati
dalla professoressa Lucia Ticà per andare alla Casa di Riposo di Esanatoglia.
Appena arrivati abbiamo salutato gli anziani partecipanti del progetto “IL
VOLTO DEL TEMPO”. Hanno ricambiato i nostri saluti chi con un sorriso, chi con
un saluto dicendo: “Ciao munelli”, chi con un bacio e noi ridevamo timidamente.
Ad un certo punto il signor Marques ci ha detto di sederci vicino alla persona
su cui avevamo scritto la biografia e leggergliela. Mentre io la leggevo, la
signora guardava altrove così un’assistente di nome Norma mi aiutava facendole
capire quello che io stessa leggevo. Ogni tanto le chiedeva se quello che avevo
scritto era vero e lei alcune volte annuiva, altre volte scuoteva la testa.
Perciò io alcune cose le avevo indovinate e alcune le avevo errate. Appena
terminato di leggere, le dovevo porre alcune domande e lei mi doveva rispondere
personalmente ma lei replicava in continuazione che doveva preparare il pranzo
al marito Giulio, che è morto, e doveva guardare l’anziana madre che stava
male, anch’essa morta. Così io sapevo poche cose su di lei. Mi faceva tanta
tenerezza e non sapevo cosa domandarle perché ripeteva sempre le stesse cose.
Ogni tanto ascoltavo le altre compagne che parlavano con altre persone. Appena
finito il colloquio abbiamo fatto una foto tutti insieme. Sono stata felice di
aver passato una giornata con queste persone e sono stata soddisfatta della
biografia che ho scritto.
Sharon
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